
Verona, 5 aprile 2025
È la decima edizione della Wine Power List, la classifica del giornale on line Cronache di Gusto dedicata ai 100 personaggi più influenti del vino italiano. Per dieci volte consecutive, in concomitanza del Vinitaly, Cronache di Gusto realizza questa top 100 che vede la presenza di rappresentanti istituzionali, politici, alti burocrati del ministero dell’Agricoltura, presidenti di consorzio, produttori, manager, amministratori delegati, giornalisti, vertici di organizzazioni e associazioni che rappresentano il vino, divulgatori e tanti altri. Come potrete notare quest’anno la classifica risente del clima geopolitico che sta vivendo il vino italiano.
Potete trovare in questo sito anche le classifiche degli anni precedenti. Ogni personaggio è accompagnato da una piccola freccia che indica la posizione dell’edizione precedente della classifica. Prevista, come di consueto, la categoria Top of the Top per quattro personaggi che vanno fuori classifica e occupano un posto di prestigio assoluto: quattro profili, un unico testo, per altrettanti personaggi che in questi anni sono stati almeno una volta al primo posto nelle edizioni precedenti della nostra classifica. La Wine Power List quest’anno è stata scritta da Fabrizio Carrera, Enrica Iacono e Giorgio Vaiana.


Piero Antinori

Riccardo Cotarella

Angelo Gaja

Attilio Scienza

Qualcosa accomuna i quattro Top of the Top della nostra classifica. Da un lato la loro indiscussa autorevolezza un mix riuscito di esperienze, competenze, visione, storie familiari, ed altro ancora. Dall’altro, nell’era della disintermediazione, il rischio di finire nel tritacarne mediatico, vittime di chi vuol mettere tutto in discussione pur di acchiappare qualche like o qualche clic in più. Fa figo dare qualche spallata a chi gode di una certa aura. L’ultimo anno è stato significativo. Ed è accaduto qualcosa che non era mai successo prima. Non c’è solo Report, il programma televisivo di Rai 3 che ha messo il mondo del vino sotto i propri riflettori alla ricerca di magagne e altre storture. Riccardo Cotarella è una delle vittime di quest’accanimento. Il presidente di Assoenologi paga molto probabilmente la sua esposizione mediatica. Anche Angelo Gaja, uso a mandare articoli che rappresentano lucide riflessioni sul vino, è incappato in qualcosa di simile. Il suo tentativo di spiegare meglio l’alcol e i suoi usi in difesa del vino è finito sotto attacco. Schizzi di acqua sporca nel tentativo di metterne in discussione il prestigio e la fama. Il più defilato di tutti questi è il marchese Piero Antinori nome splendente del vino italiano che governa forse il marchio e l’azienda più importante d’Italia se mettiamo accanto valore e volumi di vino prodotti. Attilio Scienza è di gran lunga quello più abituato a subire critiche scomposte e spesso immotivate. Ma da accademico quale è ha imparato a schivare le castronerie. Sugli argomenti che divide il mondo del vino cosiddetto naturale e quello convenzionale non c’è traccia di dialogo tuttavia Scienza è sempre molto utile e piacevole ascoltarlo. E ha sempre il merito di spostare l’asticella sempre più avanti. Antinori, Cotarella, Gaja e Scienza sono i senatori a vita del vino italiano.

Donald J. Trump

Se pensate che sia una provocazione vi rispondiamo subito: sì, è una provocazione. Ma a pensarci bene in una classifica dedicata ai personaggi più influenti del vino come fai a non considerare un uomo politico e capo di stato straniero che con le sue parole tiene col fiato sospeso tutto il mondo del vino in Italia? Trump ha annunciato i dazi sulle esportazioni in Usa di vino tricolore. E tutti tremano. Li introdurrà? Saranno del 25 per cento come annunciato? Mentre andiamo in stampa il quadro è in evoluzione. La posta in palio è molto alta. Nel 2024, secondo alcuni dati, abbiamo esportato vini negli Usa per due miliardi di euro. Tra l’altro registrando un +6,6 per cento rispetto all’anno precedente. Non proprio noccioline. Anche perché gli Stati Uniti sono ancora il primo mercato per valore e per volume del nostro vino. E se arrivasse la mazzata dei dazi, questi inciderebbero per 500 milioni. Mai accaduto che l’agenda politica di un capo di stato fosse così determinante nel tracciare il futuro del vino italiano. Incrociamo le dita.

Maroš Šefčovič

A causa di Donald Trump e delle sue politiche protezionistiche, l’Italia del vino comincerà a conoscere quest’uomo politico slovacco di lunga esperienza politica essendo il commissario più longevo che conosca l’Unione Europea. Sefčovič è infatti il commissario europeo per il commercio, cioè colui che dovrà difendere il Vecchio continente dalle intemperie commerciali statunitensi. Di lui dicono che è un abile negoziatore. Basterà? Non lo sappiamo. Però a volte gli uomini fanno la differenza. Tutto è in evoluzione. E la speranza è che questa vicenda si concluda col mantenimento degli attuali rapporti commerciali. Che comunque a guardare i numeri ci dicono, per esempio, che dopo due anni la bilancia commerciale italiana registra importazioni cresciute nel gennaio scorso dell’8,8 per cento in valore e del 4,1 per cento in volume. Mentre l’export è cresciuto del 2,5 per cento in valore ma si è ridotto del 2,6 per cento in volume. Nell’export si difendono i prodotti alimentari che riducono il gap con l’import.

Christophe Hansen

Lussemburghese, 43 anni, in politica dal 2018 nelle fila del Ppe ma soprattutto proveniente da una famiglia che conosce bene il mondo del vino. Un profilo che promette bene per un politico di primo piano nella gestione dei dossier più importanti riguardanti l’agricoltura e tutto ciò che ne deriva. Christophe Hansen dallo scorso autunno è infatti il commissario Ue per l’agricoltura. Chi segue da vicino le dinamiche delle politiche comunitarie dice di lui che ha la giusta autorevolezza e competenza per difendere il vino da tutti gli attacchi che sta subendo in questo periodo. In primo piano quello salutista che vorrebbe relegare una bottiglia di vino al pari di un pacchetto di sigarette. Ma l’attenzione in questo momento è rivolta “alle misure specifiche per il settore vitivinicolo che forniranno una risposta immediata al settore senza aspettare la riforma della Pac”. Dovrebbe essere questione di giorni.

Lamberto Frescobaldi
3

Il tema dei dazi sta monopolizzando tutta l’attività del presidente dell’Unione Italiana Vini. Frescobaldi è chiamato a una dura prova dove il difficile sarà mantenere i nervi saldi. L’organizzazione che rappresenta buona parte del vino italiano è particolarmente esposta con il rischio che le controparti questa volta non sono grigi burocrati o ministri dell’Agricoltura. Tutto è in salita. Perché oltre ai dazi si addensano altre nubi sul vino. Lui, Frescobaldi, che dovrebbe essere riconfermato a giugno per i prossimi tre anni alla guida dell’Uiv, cerca di schivare i colpi. Dando uno sguardo alle aziende di famiglia si attendono le cifre relative al 2024. Ma non dovrebbero esserci grandi scossoni. Parliamo sempre di un gruppo che fattura oltre 150 milioni e produce circa 13 milioni di bottiglie. E poi forse Frescobaldi sbarca sull’Etna se saranno confermate le voci di acquisizione di Tenuta delle Terre Nere.

Luca Rigotti
4


Francesco Lollobrigida
2


Giuseppe Blasi
5


Francesco Liantonio


Federico Bricolo


Luigi Moio
6


Herbert Dorfmann
1


Marco Lupo
13


Riccardo Ricci Curbastro
17


Luca Zaia
42


Alberto Mazzoni


Fabio Vitale
14


Matteo Lunelli
10


Ettore Prandini


Stefania Saccardi
16


Marzia Varvaglione
92


Felice Assenza
19


Giovanni Manetti
27


Gianni Bruno


Corrado Casoli
21


Stevie Kim


Eleonora Iacovoni
22


Silvana Ballotta
31


Francesco Giovannini
26


Oscar Farinetti


Federico Veronesi
36


Fabrizio Bindocci
30


Giuseppe Liberatore


Renzo Cotarella
20


Livio Proietti


Antonio Rallo
37


Carlin Petrini
11


Daniele Cernilli
43


Matteo Zoppas
33


Sandro Boscaini
38


Sandro Sartor
12


Pierangelo Tommasi


Massimo Romani
24


Riccardo Pasqua
63


Alessandro Mutinelli
28


Luca Pizzighella
46


Andrea Rocchi
39


Stefano Fambri
48


Maurizio Zanella
49


Angiolino Maule
44


Roberta Corrà
40

È presidente del Consorzio Italia del Vino dai numeri significativi: 25 aziende associate (15mila ettari in 18 regioni, 3.500 addetti diretti) con un fatturato complessivo di oltre 1,5 miliardi di euro. Ma è anche direttore generale del Gruppo Italiano Vini ed è chiamata a gestire un momento di crisi di tutto il comparto.

Gabriele Gorelli
52


Massimo Tuzzi
46


Sergio Germano


Priscilla Incisa
della Rocchetta


Gian Giacomo Bonaldi


Franco Adami


Michele Zanardo


Albiera Antinori


Michele Bernetti


Violante Gardini


Chiara Lungarotti


Micaela Pallini


Lorenzo Ruggeri


Enrico Zanoni


Giancarlo Guidolin


Antonio Bruzzone


Alison Napjus
70


Sandro Camilli
67


Daniela Mastroberardino
71


Graziana Grassini
73


Luciano Ferraro
75


Marcello Meregalli
76


Walter Massa
77


Luca Cuzziol


Rita Babini


Carlo Ferrini
45


Paolo Castelletti


Andrea Lonardi
91


Leonardo Taschetta


Jeff Porter


Valentino Sciotti
83


Domenico Zonin
84


Alessio Planeta
87


Giancarlo Gariglio
86


Alessandro Torcoli


Pietro Russo


Andrea Farinetti
89


Denis Pantini
82


Rossana Gaja


Bernardino Sani
98


Armando Castagno


Alessandra Piubello
93


Mario Piccini
94


Giovanni Busi
88


Monica Larner
50


Clemens Lageder
97


Filippo Polidori


Christian Marchesini
95


Massimo Bottura


Giampiero Bertolini
99
